Per un car maker ridurre le emissioni di CO2 non significa soltanto realizzare auto che consumino poco, ma curare tutta la filiera e i processi produttivi. Per questo le case auto si stanno organizzando per utilizzare materiali riciclati all’interno delle vetture, anche attraverso accordi con aziende di altri settori. Realizzare componenti dei veicoli all’insegna del riciclo è una realtà e si sta facendo largo l’utilizzo di materiali insospettabili, altrimenti destinati alla discarica.
Ford e caffè
Ford e McDonald’s (negli USA) hanno un progetto congiunto che prevede di trasformare gli scarti del caffè in materiale durevole destinato ad alcune parti del veicolo. Il pergamino è la pellicola che avvolge i chicchi di caffè, un materiale che viene scartato nel processo produttivo del caffè, ma che potrebbe avere un nuovo impiego all’interno dell’auto. Questo materiale può essere impiegato per parti dell’auto come ad esempio gli alloggiamenti dei fari. Secondo Ford è il 20% più leggero e ha proprietà termiche migliori rispetto a quello attualmente utilizzato, oltre a richiedere fino al 25% in meno di energia per essere realizzato.
Bioplastiche dai pomodori
Sempre Ford, ma questa vola con Heinz, sta sviluppando un metodo per ricavare bioplastiche dalle fibre del pomodoro e incrementare l’utilizzo di materiali sostenibili a bordo dei veicoli. In questo modo vengono riciclate bucce, gambi e semi delle 2 milioni di tonnellate di pomodori processate ogni anno per la produzione del ketchup Heinz. Ford ha proprio un programma per accelerare lo sviluppo di materie plastiche ricavate al 100% da fibre vegetali e per questo collabora con aziende come Coca-Cola e Procter & Gamble. Negli anni recenti Ford ha incrementato l’utilizzo, a bordo dei propri veicoli, di materiali riciclati o ricavati da fonti sostenibili.
"Ingrendienti" per gli interni
La società Callum Designs ha identificato negli scarti del caffè, gusci d’uovo, lenticchie rosse, noci e riso “ingredienti” utilizzabili in serie per gli interni di un’auto nel 2030 Le soluzioni individuate prevedono l’adozione di gusci d’uovo mescolati con resina per creare un materiale liscio con una superficie lucida o opaca e aggiungendo i gusci di noce il contenuto riciclato arriva all’84%. Il riso o le lenticchie scaduti possono essere trasformati in un materiale liscio e traslucido, ideale per i coprilampada o gli interruttori illuminati.
Rifiuti del fast fashion
Per i sedili la società di consulenza di design e ingegneria Callum consiglia di recuperare i rifiuti di abbigliamento. L’olandese Planq tritura jeans destinati alla discarica e li pressa con amido di patate o mais per creare un’impiallacciatura dura che potrebbe essere usata per i gusci dei sedili o per i cruscotti. Nel prototipo di Callum per i rivestimenti dei sedili viene utilizzato Camira, un tessuto ricavato da rifiuti plastici marini come il poliestere. Anche la moquette può essere sostituita dall’Econyl, che utilizza tappeti di nylon o reti da pesca per creare un nuovo tessuto resistente.
Gomme al tarassaco
Per Continental, la pianta di tarassaco (la cicoria selvatica), può essere utilizzata per la produzione della gomma. Battezzati con il nome di Taraxagum, dalla denominazione botanica del tarassaco, sono prodotti in via sperimentale, ma in breve dovrebbe essere avviata la produzione in serie. Il materiale va a sostituire la gomma naturale estratta dall’albero della gomma, presente in ogni pneumatico insieme alla gomma sintetica. Questo consentirà di evitare lunghi viaggi dalle piantagioni di alberi di gomma tropicali, e non ci sarà competizione con la coltivazione delle derrate alimentari locali.