Il settore automobilistico continua ad affrontare una crisi profonda, e Nissan non fa eccezione. La casa automobilistica giapponese sta vivendo un periodo complicato, caratterizzato da vendite in perdita, rallentamenti produttivi e una drastica riduzione della forza lavoro. Per fronteggiare questa situazione critica, Nissan aveva annunciato all'inizio di novembre l'intenzione di vendere parte della sua quota di partecipazione in Mitsubishi, prospettando anche altre misure immediate per contenere i danni.
Una crisi che non accenna a migliorare
Nonostante queste iniziative, la situazione rimane preoccupante. In un’intervista rilasciata al Financial Times, due dirigenti Nissan – che hanno scelto di restare anonimi – hanno dichiarato che le condizioni dell’azienda non mostrano segni di miglioramento, anzi sembrano peggiorare.
Il tempo stringe
Secondo le dichiarazioni dei due manager, Nissan avrebbe solo 12-14 mesi per tentare di risollevarsi, un’impresa che appare ardua se i mercati chiave, come Giappone e Stati Uniti, non riusciranno a generare sufficiente liquidità. Per uscire da questa crisi, la casa giapponese è alla ricerca di un investitore a lungo termine, come una banca, un gruppo assicurativo o qualsiasi realtà finanziaria, anche al di fuori del settore automobilistico, purché in grado di garantire il capitale necessario per la sopravvivenza del marchio.
A complicare ulteriormente il quadro ci sarebbe, secondo fonti non ufficiali, l'intenzione di Renault di ridurre progressivamente la sua partecipazione nell'Alleanza, vendendo parte delle azioni Nissan a Honda. Al momento, però, non ci sono conferme ufficiali su queste voci né indicazioni di cambiamenti nel piano industriale di Nissan, che prevede il lancio di 30 nuovi modelli nei prossimi tre anni. Un obiettivo ambizioso, considerando le difficoltà attuali dell’azienda.
Tra i modelli più attesi figurano la nuova generazione della Leaf, prevista per il 2025, e le versioni elettriche di Juke e Qashqai, tutte prodotte nello storico stabilimento di Sunderland.
Utili in caduta libera
La crisi di Nissan ha preso forma con il calo delle vendite registrato nei mercati statunitense e giapponese durante il trimestre estivo. Questa situazione ha portato a una serie di misure drastiche, tra cui il taglio di oltre 9.000 posti di lavoro e una riduzione della produzione del 20%.
Sul fronte finanziario, i numeri sono altrettanto preoccupanti: l’utile operativo è crollato dell’85%, e l’azienda ha riportato una perdita netta di 9,3 miliardi di yen (circa 58 milioni di euro al cambio attuale). Nissan spera di risparmiare 3 miliardi di dollari grazie alla ristrutturazione, che include tagli al personale e alla produzione.