Auto elettriche, queste sconosciute. La mobilità elettrica rappresenta in Italia una percentuale bassissima sul totale dei veicoli circolanti. Vuoi la poca conoscenza del settore, vuoi la diffidenza verso un nuovo concetto di auto, vuoi il timore che incutono autonomia e ricarica, in pochi sono arrivati ad avere veramente sotto mano uno di questi mezzi per una prova.
Per rendermi conto di cosa significhi veramente guidare una vettura elettrica, ho provato su strada Nissan Leaf, l’automobile elettrica più venduta del 2015.
Ho avuto l’occasione di guidarla in città, il suo ambiente naturale dove partenze, accelerazioni e frenate permettono ai vantaggi del motore sincrono da 80 KW di mettersi in mostra.
La prima cosa che mi è saltata all’occhio ancora prima di mettere in moto è lo spazio. I sedili sono comodi ed accessibili, l’abitacolo è ampio ed il bagagliaio capiente, dando quella confortevole sensazione di auto versatile.
Ma è mettendomi al volante che mi sono reso finalmente conto che prima di essere un’auto elettrica Nissan Leaf è soprattutto un’automobile. Il cruscotto è intuitivo, lo sterzo ha la giusta rigidità e la marcia (avanti-parcheggio-indietro) è gestita tramite una leva assimilabile in tutto e per tutto ad un normale cambio automatico.
Ma mettendo in moto, il lievissimo ronzio del motore ci riporta al dunque: come si comporta questa vettura su strada?
In maniera eccellente. La coppia elettrica dimostra il suo vigore sin dalla prima accelerazione, mostrandosi reattiva e disponibile proporzionalmente alla pressione del pedale rendendo credibilissimi gli 11,5 secondi dichiarati per lo scatto 0-100km/h, ma al contempo gentile e favorevole ad un’andatura moderata.
Rimanendo imbottigliati nel traffico la combinazione di silenziosità e reattività del motore si dimostrano vincenti, garantendo al contempo una guida rilassata ed affidabilità in ripartenza; la frenata è precisa ed aiutata dal motore elettrico che assorbe l’energia cinetica per trasformarla in carica per la batteria mentre il baricentro abbassato grazie all’integrazione delle batterie nel pianale e la buona distribuzione del peso favorita dall’assenza del peso di un motore termico frontale trasmettono un senso di stabilità notevole.
Il test è stato breve, circa una decina di chilometri, ma più che sufficiente a farmi capire lo spirito di quest’auto, un veicolo pensato per la città dove la ridotta autonomia chilometrica del pacco batterie da 30 Kw/h (dichiarata di 250 km, ma testata fra i 120-140 in autostrada ed i 150-180 su ciclo urbano e misto) viene ampiamente giustificata dalle prestazioni eccellenti e dai consumi energetici ridotti (con una normale tariffa si parla di circa 4 euro per percorrere 100Km), nonché dalla possibilità di godere di grandi agevolazioni quali l’accesso alle ztl, l’immunità da blocchi del traffico e parcheggi a striscia blu gratuiti.
Tuttavia dire che il suo utilizzo sia vantaggioso esclusivamente in città è assai limitante, alla prova dei fatti sono moltissime le persone che quotidianamente percorrono una quantità di km compatibile con l’autonomia di Nissan Leaf e che potrebbero beneficiare di tutti i vantaggi ed i piaceri ad essa connessi, sia nella vita privata che in ambito lavorativo.
Una volta abituatisi a ricaricare la vettura come un cellulare invece che fare il pieno di carburante, la strada come si suol dire è tutta in discesa.