Anche le flotte aziendali più “evolute” in termini di elettrico hanno ancora necessità di combustibili fossili, tra veicoli termici e ibridi puri. Un prezzo, quello di benzina e gasolio, che oggi ha un peso importante sul costo della mobilità per privati e aziende. Le flotte possono sfruttare diverse metodologie di risparmio: dalle carte carburante e pianificazione dei viaggi, alla telematica. Gli assi nella manica dei Fleet Manager però non finiscono qui: ecco 10 modi che (forse) non conoscete per far risparmiare carburante alla vostra flotta aziendale.
1. NEGOZIARE I PREZZI
La spesa diretta per il carburante attraverso una compagnia petrolifera preferita e il prezzo alla pompa possono essere significativamente inferiori. Un metodo di contrattazione comune nel mondo dei veicoli commerciali pesanti dal quale può trarre vantaggio il Fleet Manager gestore un importante parco auto. Le compagnie petrolifere possono infatti offrire sconti relativi al volume che possono essere applicati con l’uso di carte carburante dei partner di approvvigionamento selezionati.
2. EVITARE LE STAZIONI DI SERVIZIO COSTOSE
I prezzi alla pompa in autostrada sono molto più costosi rispetto ai prezzi medi della benzina o del diesel in città, quindi è utile “allontanare” i conducenti da queste opzioni di rifornimento. I supermercati, in genere, offrono il carburante più economico e molti accettano carte carburante.
3. USARE LE CARTE CARBURANTE
La carta carburanti assicura che l’azienda paghi solo benzina o gasolio e non rimborsi ricevute di spese che includono spese extra. Una card può limitare gli acquisti al carburante, includere AdBlue e lubrificanti e offrire vantaggi in termini di flusso di cassa con un’unica fattura per facilitare il recupero dell’IVA.
4. VALUTARE IL BUNKERAGGIO
È possibile “bunkerare” il carburante, acquistandolo anticipatamente a tariffe commerciali competitive e permettendo alla flotta di fare rifornimento da qualsiasi piazzale della compagnia petrolifera partecipante alla rete di bunkeraggio.
5. OSSERVARE LE SPESE DEL CARBURANTE
Una carta carburante non è di per sé una garanzia di controllo della spesa per il carburante: il gestore della flotta dovrebbe comunque controllare che il volume di carburante prelevato non superi la capacità del serbatoio del veicolo e che quello utilizzato coincida effettivamente con il chilometraggio previsto per la trasferta.
6. ANALIZZARE I RAPPORTI DI CHILOMETRAGGIO
Esistono App e sistemi telematici in grado di aiutare i gestori di flotte che rimborsano solo miglia aziendali a registrare la distanza esatta di ogni viaggio, in questo modo si potranno verificare i rifornimenti “esagerati”. (Consiglio: Un modulo di spesa in cui ogni viaggio termina con un cinque o uno zero suggerisce che l’autista sta arrotondando la richiesta, pochi chilometri che sul totale possono risultare rilevanti).
7. RIMBORSARE I COSTI EFFETTIVI
Il sistema più efficiente in termini economici consiste in effetti nel rimborsare ai conducenti i costi esatti del carburante delle miglia percorse, con auto ad uso promiscuo, per le sole trasferte di lavoro. Ciò richiede un’accurata registrazione delle spese di carburante e delle distanze dei viaggi di lavoro.
8. ESAMINARE LE PRESTAZIONI DEL CONDUCENTE
Il modo in cui viene guidato un veicolo è un fattore determinante per il suo consumo di carburante. Procurati i dati delle carte carburante, i gestori di flotte possono visualizzare i conducenti con il peggior risparmio di carburante e provare a migliorare le loro prestazioni attraverso il coaching e la tecnologia come Lightfoot, un dispositivo a bordo del veicolo che avvisa i conducenti di incidenti di cattiva guida (come brusche accelerazioni ) e premia le buone prestazioni.
9. ORGANIZZARE I VIAGGI IN PRECEDENZA
Ogni chilometro inutile costa un chilometro di carburante. L’utilizzo di un software di pianificazione del percorso per tracciare e segnalare al driver il percorso più breve ed efficiente consente di risparmiare benzina o diesel.
10. EVITARE DI VIAGGIARE INUTILMENTE
Una banalità, ma alcune delle più grandi aziende del mondo sono state in grado, trasformando in “buone pratiche” le limitazioni imposte da Covid-19, di limitare le spese di viaggio al circa il 25% dei livelli pre-pandemia. Sebbene questi risparmi reali siano dovuto in buona parte a voli e hotel, la stessa logica dimostra che le videochiamate e le conferenze online possano ridurre la necessità di viaggiare.