LA PANORAMICA:
Dopo aver confermato il blocco alla produzione di motori a cambustione dopo il 2035, l’Europa ha stilato, da poco tempo, una linea guida che dovrebbe indirizzare i 27 paesi europei ad avere una rete di rifornimento per l’idrogeno capillare, funzionale alla transizione ecologica. La Commissione vuole quindi puntare molto anche sulle vetture a idrogeno (anche il governo italiano ha stanziato i fondi necessari all’installazione sul territorio nazionale).
Ma se l’idrogeno potrebbe rilevarsi essere così utile alla cambiamento, perché non lo stiamo ancora usando?
I problemi principali sono tre: sostenibilità, costi di produzione e investimenti.
I COLORI DELL'IDROGENO
L’idrogeno assume nomi diversi in base alle modalità di produzione e al conseguente impatto ambientale dei processi. Si passa dal grigio (il più impattante) al verde (il meno impattante).
I COSTI
Produrre idrogeno nella sua forma green è molto costoso, perché sotto forma di gas non esiste in forma naturale. Inoltre, più green è l’idrogeno, più energia (che deve essere obbligatoriamente rinnovabile) viene richiesta per la produzione.
Il costo di produzione di un chilogrammo di idrogeno verde, secondo le stime di BloombergNEF, scenderà sotto i 2 dollari entro il 2030, per poi diminuire ancora, fino as arrivare sotto 1 dollaro entro il 2050.
Il problema è che, oggi, l’idrogeno più economico è quello grigio (con più emissioni di carbonio) e il suo prezzo è di circa 1,50 €/kg (molto dipende dalle quotazioni del gas naturale utilizzato per produrlo).
INVESTIMENTI
Secondo alcuni esperti dell’European environmental bureau (Eeb) l’idrogeno verde rischia di bloccare le fonti di energia rinnovabili in termini di investimenti.
Luke Haywood e Cosimo Tansini, che fanno appunto parte del network che riunisce 180 organizzazioni ambientaliste, hanno spiegato: “Le fonti energetiche rinnovabili stanno aumentando. L’anno scorso, per la prima volta, l’energia solare e quella eolica hanno sostituito il gas e il carbone diventando la prima fonte di generazione di elettricità nell’Ue“. Il rischio che denunciano i due esperti dell’Eeb è legato al fatto che “la creazione di idrogeno rischia di gravare in maniera eccessiva sulle risorse finanziarie europee e nazionali“.