La riforma fiscale avviata con la legge delega del 9 agosto 2023 n.111 rappresenta un significativo cambiamento del sistema tributario italiano. L'obiettivo principale è semplificare l'attuale sistema, ridurre il carico fiscale su cittadini e imprese, incentivare investimenti e nuove assunzioni, e promuovere un dialogo più aperto e collaborativo tra contribuenti e Amministrazione finanziaria.
Ad oggi, quasi tutti i decreti legislativi previsti dalla delega sono stati emanati. Tra i più rilevanti si possono citare: la fiscalità internazionale (d.lgs. 27 dicembre 2023, n.209), la prima fase della riforma Irpef (d.lgs. n.216/2023), le modifiche allo Statuto dei diritti del contribuente (d.lgs. n.219/2023), la revisione del contenzioso tributario (d.lgs. n.220/2023), il potenziamento del regime di adempimento collaborativo (d.lgs. n.221/2023), e altre norme volte alla semplificazione e razionalizzazione degli adempimenti tributari (d.lgs. n.1/2024), accertamento tributario e concordato preventivo (d.lgs. n.13/2024), regolamentazione del settore giochi (d.lgs. n.41/2024), revisione del sistema sanzionatorio (d.lgs. n.87/2024), riscossione (d.lgs. n.110/2024), e la razionalizzazione dell'imposta di registro, di bollo e altri tributi indiretti (d.lgs. n.139/2024).
Una delle principali novità riguarda il potenziamento del regime di adempimento collaborativo (d.lgs. n.221/2023), riservato ai contribuenti con un volume d'affari minimo di 750 milioni di euro dal 2024, che scenderà a 500 milioni nel 2026 e a 100 milioni nel 2028. Il codice di condotta, emanato dal Ministro dell’Economia il 29 aprile 2024, definisce gli impegni reciproci tra l’Amministrazione finanziaria e i contribuenti aderenti. Tra le disposizioni, l'Agenzia delle Entrate deve invitare il contribuente a un contraddittorio prima di prendere posizioni contrarie su questioni fiscali. Inoltre, non si applicano sanzioni amministrative per chi segnala tempestivamente i rischi fiscali all'Agenzia.
Tra le altre innovazioni, con il d.lgs. 219/2023, non è più possibile applicare l’interpretazione analogica delle norme tributarie. È stato inoltre introdotto il "principio del contraddittorio", che prevede che gli atti impugnabili dinanzi agli organi della giurisdizione tributaria siano preceduti da un contraddittorio effettivo, pena l’annullabilità, salvo eccezioni.
Un’altra novità importante è l'istituzione del Garante nazionale del contribuente, un organo indipendente con sede a Roma, nominato dal Ministro dell’economia e delle finanze per un mandato di 4 anni.
Per quanto riguarda il sistema sanzionatorio (d.lgs. n.87/2024), si evidenziano modifiche di interesse per gli Enti locali. Il decreto riduce le sanzioni per ritardi o omissioni nei pagamenti relativi alla compensazione, passando dal 30% al 25%. Inoltre, si introduce la non punibilità del contribuente che si adegua alle indicazioni dell’Amministrazione entro 60 giorni dalla pubblicazione delle stesse, qualora la violazione sia dovuta a incertezze sull'applicazione della norma tributaria.
Infine, in attesa del decreto legislativo che revisiona l’imposizione sui redditi (Irpef e Ires), recentemente approvato dal Consiglio dei ministri, l'obiettivo è una maggiore equità attraverso la riduzione del carico fiscale e la semplificazione del sistema tributario.