Il decreto attuativo Transizione 5.0, che era stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale e promosso dal Mimit, ha già avviato il Piano volto a supportare e facilitare il passaggio dei processi produttivi a un modello energetico più efficiente, sostenibile e basato su fonti rinnovabili. Questo Piano mirava a supportare gli investimenti in digitalizzazione, transizione green e formazione del personale.
La piattaforma per la prenotazione degli incentivi, che è stata attivata il 7 agosto alle ore 12.00 sul sito del GSE, ente incaricato della gestione delle agevolazioni e del credito per conto del Mimit, ha già iniziato a guidare le imprese nell’adempiere correttamente agli oneri documentali previsti dal decreto, previa autenticazione tramite SPID.
Il ministro Adolfo Urso, in precedenza, aveva dichiarato che "Transizione 5.0 sarà uno strumento di nuova politica industriale che coniuga innovazione e formazione: è il primo piano in Europa con incentivi per le due transizioni, green e digitale, insieme con la formazione dei lavoratori". Questo provvedimento si prefiggeva di dare un impulso significativo agli investimenti delle imprese italiane, rendendole più competitive rispetto ai nuovi scenari globali.
Le risorse stanziate per questo Piano ammontano a 12,7 miliardi di euro per il biennio 2024-2025. Di questi, 6,3 miliardi di euro, provenienti dal programma RePower EU, finanzieranno il Piano Transizione 5.0, mentre altri 6,4 miliardi, già previsti dalla legge di bilancio, saranno destinati al Piano Transizione 4.0.
Il Piano Transizione 5.0 si distingue per l'automatismo della misura: le imprese possono usufruire del beneficio fiscale automaticamente, senza necessità di istruttorie e valutazioni preliminari. La sua trasversalità coinvolge tutte le tipologie di attività, indipendentemente da dimensione, settore e territorio, ed è cumulabile con altre agevolazioni finanziate con risorse nazionali, fatta eccezione per il credito d’imposta Transizione 4.0 e il credito per investimenti nella Zona Economica Speciale (ZES) e nelle Zone Logistiche Speciali (ZLS).
Sono stati resi ammissibili al beneficio 5.0 i progetti di innovazione che prevedono investimenti in beni materiali e immateriali tecnologicamente avanzati, come riportato negli allegati A e B del Piano Transizione 4.0, a condizione che si raggiunga una riduzione dei consumi energetici pari ad almeno il 3% dell'unità produttiva o il 5% se calcolata sul processo interessato dall'investimento. In queste condizioni, è stato possibile agevolare anche le spese di formazione e gli investimenti in impianti per l'autoproduzione di energia da fonti rinnovabili destinate all'autoconsumo.
Il bonus è stato riconosciuto per i nuovi investimenti effettuati dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2025, con la possibilità di completare gli oneri documentali entro il 28 febbraio 2026.
Il credito d’imposta prevede un’aliquota massima del 45% ed è modulato in 9 aliquote in funzione dell’ammontare degli investimenti e della riduzione dei consumi energetici conseguita.