Il 14 dicembre 2023 sono stati pubblicati i risultati della 168ª edizione dell'Indagine Congiunturale di Federmeccanica sull'Industria Metalmeccanica – Meccatronica italiana.
Nel terzo trimestre dell'anno in corso, l'attività produttiva metalmeccanica in Italia ha confermato una situazione di stagnazione, evidenziando difficoltà rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, in linea con quanto riscontrato nei principali paesi europei, dove il rallentamento industriale è stato superiore alle aspettative.
La dinamica produttiva, nonostante le previsioni, è influenzata da un'alta incertezza, principalmente generata dalle crescenti tensioni internazionali e dalle politiche monetarie più restrittive.
Nel periodo luglio-settembre 2023, la produzione nel settore metalmeccanico è rimasta praticamente invariata rispetto ai tre mesi precedenti (+0,1%), ma è ancora inferiore del 2,0% rispetto al terzo trimestre del 2022.
Complessivamente, nei primi nove mesi del 2023, la produzione metalmeccanica ha registrato una diminuzione media dello 0,5% rispetto allo stesso periodo del 2022.
Le attività nel settore sono variate nei diversi comparti, con una diminuzione significativa nella metallurgia (-6,9%), nelle produzioni di macchine e apparecchi elettrici (-4,3%) e nei prodotti in metallo (-3,4%). Al contrario, sono aumentate le fabbricazioni di altri mezzi di trasporto (+10,8%) e di autoveicoli e rimorchi (+8,2%).
A livello europeo, nel terzo trimestre, la produzione metalmeccanica ha registrato un calo congiunturale dell'1,9%, con un rallentamento dell'attività produttiva in Francia, Germania e Spagna.
Il settore metalmeccanico, che orienta circa la metà delle sue produzioni verso l'estero, è influenzato dal rallentamento della domanda mondiale, riflettendosi sulle esportazioni.
Nel periodo gennaio-settembre 2023, le esportazioni metalmeccaniche sono cresciute in media del 4,0%, mentre le importazioni dell'1,5%. Tuttavia, entrambi i flussi mostrano un significativo rallentamento trimestrale.
L'indagine rivela una fase congiunturale difficile nel settore, senza prospettive di inversione del trend negativo:
- Il 25% delle imprese è soddisfatto del proprio portafoglio ordini, mentre il 36% è insoddisfatto (in aumento rispetto al 26% precedente).
- Il 21% prevede incrementi di produzione nei prossimi mesi (in calo dal 24%), mentre il 30% prospetta contrazioni.
- Il 12% ritiene necessario ridurre i livelli occupazionali, mentre il 15% prevede incrementi (in calo dal 20%).
- L'8% valuta negativamente la situazione della liquidità aziendale (in aumento rispetto al 7%).
Diego Andreis, Vicepresidente di Federmeccanica, ha sottolineato la necessità di azioni concrete per alimentare la fiducia nell'economia, enfatizzando la richiesta di un "Patto per la Produttività".
Il Direttore Generale di Federmeccanica, Stefano Franchi, ha evidenziato la pressione sui costi, la riduzione della produzione e la contrazione del margine operativo nell'industria metalmeccanica, sottolineando la necessità di un sostegno ampio per le imprese in difficoltà.
La fase economica difficile ha impatto su tutti gli aspetti economici, finanziari e produttivi delle imprese metalmeccaniche, con il 66% che prevede forme di investimento nei prossimi sei mesi, concentrandosi su capitale fisso, tecnologia, ricerca e sviluppo.
L'indagine rivela un impatto significativo dei rincari dei prezzi delle materie prime e dell'energia sui costi di produzione, con conseguenze come riorganizzazioni del lavoro e riduzioni dell'attività di investimento.
Il 63% delle imprese ha registrato un ridimensionamento dei margini di profitto nel terzo trimestre, mentre il 42% risente ancora degli effetti del conflitto russo-ucraino.