“Il 2015 è stato un anno di svolta per il settore dell’auto: la differenza di costo tra i motori a combustione e quelli elettrici si chiuderà rapidamente, ed entro il 2030 il mix di motorizzazione si spsosterà in misura decisiva dal diesel all’elettrico”.
Cos'ha convinto la Società AlixPartners a dire questa profezia?
I progressi significativi nella tecnologia delle batterie e le prospettive di un calo dei costi hanno convinto al 100% la società di consulenza. Dall’altro lato, i costi per adeguare i motori a combustione alle normative stringenti sulle emissioni, saranno sempre di più in aumento.
Per i prossimi 10 anni sembra però che la strategia di ottimizzazione dei motori a combustione resta economicamente la più efficiente.
Dopo questi 10 anni la differenza di costo tra i veicoli elettrici e quelli a combustione si ridurrà in misura significativa.
Il Risultato?
Di qui al 2030 la quota delle vetture Diesel in Europa potrebbe crollare dall’attuale 55% al 9%, quella delle vetture a benzina calerebbe dal 45% al 25%, mentre ibridi ed elettrici peserebbero per i due terzi delle vendite (di cui il 20% a batterie).
Tra gli ostacoli maggiori sulla strada degli “elettrici” rimangono l’autonomia limitata e i tempi di ricarica.
Sul primo punto però gli esperti giurano che l’era delle auto elettriche con 500 Km di autonomia non è lontana.
Sul secondo, per il decollo delle auto a batterie serviranno investimenti colossali, per esempio per una città come Milano si stimano 5 miliardi di euro per dotarla delle infrastrutture di ricarica (cifra che sale oltre i 10 miliardi per metropoli come Londra e Parigi).
Se queste previsioni si avvereranno, l’impatto sulla struttura industriale sarebbe colossale. Serviranno nuovi impianti per produrre batterie e le competenze richieste per lavorare nel settore cambieranno drasticamente dall’ingegneria meccanica a quella elettronica e al software.
Quindici anni sembrano tantissimi, ma per i colossi delle auto, non sono poi così tanti.