L'Italia ha mancato la scadenza del 30 giugno 2023 del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), mettendo a rischio i finanziamenti europei per sette progetti, tra cui quello che riguarda la realizzazione di oltre 21.000 punti di ricarica per auto elettriche su superstrade e aree urbane, un passo fondamentale nella transizione verso la mobilità elettrica.
Scadenza di giugno non rispettata, addio fondi per i punti di ricarica del PNRR?
Secondo quanto riportato da Repubblica, entro il 30 giugno, l'Italia doveva presentare a Bruxelles il completamento dei 27 progetti più rilevanti per ottenere 16 miliardi di euro, che costituiscono la quarta tranche dei oltre 200 miliardi stanziati dalla Commissione europea. Purtroppo, la scadenza non è stata rispettata poiché sette iniziative sono in ritardo significativo. Tra queste, oltre alla creazione della rete di oltre 21.000 punti di ricarica pubblici, ci sono anche la realizzazione di stazioni di rifornimento di idrogeno e, forse la più importante, la costruzione, la riqualificazione e la messa in sicurezza di asili nido e scuole dell'infanzia.
Le scadenze del PNRR e i progressi dei progetti
È possibile visualizzare le scadenze e i progressi dei progetti del PNRR sul portale OpenPNRR. Il progetto prevede l'installazione di oltre 21.000 nuovi punti di ricarica per veicoli elettrici entro il 2026, con un finanziamento complessivo di 713 milioni di euro. Questo include almeno 7.500 infrastrutture di ricarica ad alta potenza (HPC) da 175 kW sulle superstrade e 13.755 infrastrutture di ricarica rapida da 90 kW nelle città, per un totale di 21.255 punti di ricarica. Nel 2023 sono previste le prime assegnazioni contrattuali per la realizzazione di 2.500 stazioni sulle superstrade e 4.000 nelle aree urbane italiane. Il finanziamento del PNRR coprirà fino al 40% dei costi di realizzazione delle stazioni di ricarica, che dovranno essere distribuite in modo uniforme, garantendo un livello minimo di infrastrutture di ricarica per area privilegiando l'utilizzo di stazioni di servizio e aree di sosta già esistenti.
Cosa succede alla quarta tranche del PNRR?
I fondi sono ora a rischio, ma non tutto è perduto. Come ha fatto per la terza tranche del PNRR, il governo italiano avvierà negoziati con la Commissione europea per sbloccare al più presto anche la quarta tranche. Riguardo al progetto dei 21.000 punti di ricarica per auto elettriche, sempre secondo Repubblica, il governo ha già chiesto di modificare la scadenza di giugno, garantendo che il ritardo sarà recuperato entro il 2024. È necessario raggiungere un accordo per una proroga nel più breve tempo possibile, preferibilmente entro luglio, perché solo in questo caso i 16 miliardi della quarta tranche potranno arrivare entro la fine dell'anno (nel frattempo si spera che siano arrivati anche i 19 miliardi della terza tranche).