OBIETTIVO
Obiettivo del dibattito è comprendere come e quando sarà possibile spostare la domanda di mobilità, attualmente coperta dal mezzo privato, sulla mobilità sostenibile e condivisa (sia essa in share - condivisione o sotto forma di TPL - Trasporti Pubblici Locali).
Un fine sottolineato anche del Position Paper del Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili e dall’obiettivo ambizioso di aumentare, entro il 2026, del 10% lo share modale.
TERRITORIO NON PRONTO
All’inaugurazione dell’esposizione dedicata alla transizione ecologica del settore automotive e all’evoluzione della mobilità erano presenti anche Federmotorizzazione e Confcommercio Mobilità con l’evento “Pensare il modo differente per muoversi in modo intelligente”.
Nel corso dell’incontro sono stati analizzati i radicali cambiamenti che stanno trasformando le città, destinate a diventare più “intelligenti e verdi”, grazie anche alla micromobilità e ai punti di interscambio. Ancora troppo spesso però la transizione deve fare i conti con un territorio che non è ancora pronto per affrontare questa rivoluzione.
OSTACOLI DELLA TRANSIZIONE
Format Research ha presentato uno studio che confronta la visione dei cittadini e delle imprese sugli effetti della transizione elettrica.
“I cittadini accusano l’insufficienza dei servizi di trasporto pubblico urbano e l’integrazione tra città diverse. Lo studio evidenzia che il 56% dei cittadini ritiene che la transizione impatterà pesantemente sugli spostamenti, ma anche che l’84,5% degli italiani comprerebbe un’auto elettrica, ma solo se costerà fino a 25.000 euro. Per quanto riguarda l’impatto sulle imprese, il 34,5% dei responsabili prevede un impatto negativo, con il 2,6% che ipotizza il rischio di chiusura”.
LE AUTO ELETTRICHE COSTANO TROPPO
Il Presidente di Federmotorizzazione e Confcommercio Mobilità chiede un aiuto per ritardare lo stop alla produzione di auto termiche.
“Il cittadino medio italiano non acquista auto elettriche perché non se le può permettere: dobbiamo puntare allo svecchiamento del parco inquinante anche attraverso le motorizzazioni tradizionali di ultima generazione, piuttosto che insistere su un obiettivo irraggiungibile di una transizione elettrica accelerata. Non è possibile inseguire gli obiettivi dei Paesi del Nord Europa che hanno il 60% di reddito più alto e hanno, come vettura elettrica più venduta, una Tesla”.