Negli ultimi anni Porsche aveva spinto con decisione sulla strada dell’elettrico, annunciando modelli completamente a batteria e nuove piattaforme dedicate. Oggi, però, la casa di Stoccarda cambia direzione e sceglie una strategia più equilibrata, che reintegra i motori a combustione nella propria offerta.
Una strategia più flessibile
La nuova linea prevede un mix di soluzioni: auto a combustione tradizionale, modelli ibridi plug-in e versioni completamente elettriche. L’obiettivo è rispondere con maggiore flessibilità alla domanda di mercato, che si è rivelata meno orientata all’elettrico puro di quanto previsto.
Boxster e Cayman non solo elettriche
Il cambio di visione si riflette subito su due icone del marchio: la prossima generazione di 718 Boxster e Cayman non sarà esclusivamente elettrica, ma tornerà ad avere anche versioni a benzina. Un segnale forte che conferma quanto Porsche continui a credere nel fascino e nelle prestazioni dei motori termici.
I SUV e i modelli più venduti
La revisione della strategia coinvolge anche i modelli di maggior successo:
-
La nuova SUV “K1”, inizialmente pensata solo in versione elettrica, sarà proposta anche con motori termici e ibridi plug-in.
-
Cayenne e Panamera continueranno a essere prodotte in configurazione termica e ibrida almeno fino alla prossima decade.
-
La Macan, in arrivo nel 2028, tornerà a includere motorizzazioni a combustione, condividendo la piattaforma con l’Audi Q5.
Slitta la piattaforma elettrica
Il progetto della nuova architettura elettrica SSP Sport, pensata per la futura K1, viene rimandato. Lo sviluppo verrà rivisto e coordinato con altri marchi del gruppo Volkswagen, con un debutto che non avverrà prima del 2030. Una scelta dettata dalla necessità di contenere i costi e allinearsi alla reale richiesta di auto elettriche.
Un impatto economico rilevante
Il cambio di rotta non sarà indolore: Porsche stima fino a 1,8 miliardi di euro di oneri straordinari solo nel 2025, per un totale di circa 3,1 miliardi. Un impegno significativo che l’azienda considera però indispensabile per garantire stabilità e successo nel lungo periodo.