I sindacati confederali hanno indetto uno sciopero generale per i lavoratori del gruppo Stellantis e dei suoi fornitori, programmato per il 18 ottobre. Operai e impiegati parteciperanno alla mobilitazione, che culminerà con una manifestazione a Roma, con arrivo a Piazza del Popolo. L'obiettivo della protesta è la difesa dell’occupazione e il rilancio dell’industria automobilistica in Italia. L'evento non coinvolge altre aziende del settore, come Ferrari.
Una situazione preoccupante. Fim-Cisl, Fiom-Cgil e Uilm hanno richiesto uno sciopero di otto ore per evidenziare la difficile condizione degli stabilimenti. Secondo Rocco Palombella, segretario generale della Uilm, "oggi è un giorno cruciale per far pressione su Stellantis e sul governo, denunciando che la situazione attuale è insostenibile". I sindacati, in un documento congiunto, descrivono una crisi sempre più grave, con il rischio di un impatto devastante sul settore automotive europeo, in particolare dopo le notizie allarmanti provenienti da Germania e Belgio, riguardanti il gruppo Volkswagen. Gli esponenti sindacali chiedono interventi urgenti da parte dell'Unione Europea e del governo italiano, nonché un impegno industriale concreto da parte di Stellantis e delle aziende della filiera.
Le richieste. I sindacati sollecitano Bruxelles a destinare fondi per supportare la transizione del settore, accompagnando questo processo con un piano chiaro di salvaguardia dell'occupazione, che includa la possibilità di bloccare i licenziamenti. Propongono azioni per la formazione dei lavoratori, strumenti di protezione sociale e una riduzione dell’orario di lavoro per evitare pesanti ricadute sociali. Nei confronti del governo italiano, chiedono un seguito concreto al dialogo iniziato oltre un anno fa con il ministero delle Imprese, auspicando un piano strategico che tenga conto anche delle aziende fornitrici. Inoltre, insistono che le risorse pubbliche siano vincolate a impegni precisi di tutela dell'occupazione e non limitate esclusivamente agli incentivi per l'acquisto di veicoli, che nel 2024 non hanno prodotto risultati significativi per le produzioni italiane.
Quanto a Stellantis, i sindacati esigono un piano industriale che garantisca volumi produttivi adeguati per tutti gli stabilimenti e investimenti in ricerca e sviluppo. Infine, chiedono una rapida soluzione per il problema del costo dell'energia e pongono delle condizioni riguardo l'eventuale ingresso di nuovi produttori in Italia, evidenziando che ciò potrebbe essere un'opportunità solo se non compromettesse l'attuale base industriale del Paese.